6 maggio al 13 giugno 2015 , Palazzo G.Dossetti – Reggio Emilia
Sono le idee che si rapportano alla vita, all’azione umana, di fronte alla natura, ad un paesaggio che ormai da tempo non è più per l’artista solo <contemplazione> ma anche e soprattutto motivo di riflessione. Terre che paiono senza confini, aperte all’infinito, pur racchiuse nelle trame di un racconto che ad ogni scatto della macchina fotografica si fa immagine, espressione visiva di un pensiero. L’idea da immateriale diventa allora materiale, prende le forme reali di un albero, di un lembo di pianeta, si fa osservazione del mondo e l’utopia di un pensiero mette radici, affonda nella straordinaria visione di una bellezza che abita dentro e fuori l’essere umano.
Terra e uomo. Mistero e pensiero.
Linda Vukaj indaga con l’obiettivo della macchina fotografica il mistero della natura ed il legame che unisce l’uomo alla terra destinato a fondersi nella scansione asincrona di immagini in bianco e nero di uomini e terre. I paesaggi, quasi immateriali nella loro realtà, descrivono dettagli di terre vulcaniche, le terre originarie da cui nasce la vita. Le persone sono riprese tutte rigorosamente di spalle, come a indagare nel pensiero, non ne vediamo mai lo sguardo, non possiamo distinguere razza od emozioni, è la figura umana, in contesti diversi, posta di fronte alla potenza della terra, della vita.
La fotografia si fa così espressione non solo di una forma ben definitiva, di una storia, ma anche di un’idea che si perde nelle infinite sfumature colte con l’obiettivo della macchina fotografica fino a divenire immaginazione, emozione e travalicare nell’astrazione di un paesaggio.
di Stefania Provinciali